In maggio il Sole si muoverà nella costellazione dell’Ariete fino al 14, data in cui entrerà in quella del Toro. Nel corso del mese andrà avvicinandosi sempre più (+19° il 15 maggio) alle massime declinazioni positive; l’incremento rispetto al mese precedente (che è sempre più contenuto man mano che ci si avvicina alla culminazione del solstizio) porterà a un guadagno di quasi +7° sulla massima altezza al momento del passaggio in meridiano: da poco più di +63° a +70° per una località posta a 42° di latitudine.
Verso le 22:00 del 15 maggio il cielo si presenterà con le ultime costellazioni invernali (Cane Minore, Gemelli, Auriga…) ormai declinanti o prossime al tramonto, e con il Leone (in cui si muoverà ancora un maestoso Giove) a dominare tutta la parte ovest.
In meridiano si mostreranno invece le costellazioni primaverili (la Vergine e Boote, con la brillante Arturo), mentre più in basso, vicino all’orizzonte sud, faranno capolino le stelle più settentrionali del Centauro (tra tutte, la luminosa Menkent, di mag. +2).
Più a est, l’inconfondibile profilo dello Scorpione e il puntino rosso di Antares (e ancora più quello di un Marte brillantissimo) annuncerà l’arrivo delle costellazione estive (Ercole, Corona Borealis, Ofiuco, Aquila) che già cominceranno ad alzarsi nella parte orientale del cielo.
Verso nordest sarà già osservabile anche la Lira con la fulgida Vega, seguita dappresso dal Cigno.
Marte, nella notte tra il 30 e il 31 maggio sarà vicinissimo alla Terra come non accadeva da 11 anni: i due pianeti saranno infatti separati ‘soltanto’ da 75,3 milioni di chilometri.
L’incontro ravvicinato avverrà alle 23:34 (ora italiana) di lumedì 30, ma il momento di migliore visibilità si avrà intorno all’una di notte.
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Il patrimonio storico-scientifico dell’Istituto Nazionale di Astrofisica
Il patrimonio storico-scientifico dell’Istituto Nazionale di Astrofisica è costituito da libri, carte d’archivio e strumenti che testimoniano lo sviluppo dell’astronomia in Italia dalle osservazioni pre-galileiane ad oggi.