Le forze della natura, il respiro della terra,
il respiro dell’Uomo
esperienza conoscitiva di sé, attraverso l’incontro con il Colore
Domenica 29 ottobre 2017 ore 9.15-13.00
presso “Casa Minardi” zona Montegiove, Fano (PU)
a cura di Marinella Collina, arte-terapeuta ad indirizzo antroposofico secondo il Metodo Stella Maris,docente presso Ente Formativo Stella Maris di Bologna,
co-responsabile arte-terapeuta della Casa di Salute Raphael di Roncegno (TN)
libera professionista (legge 4/2013)
Per iscrizioni: Maria al 347-7178717 o mariapo47@libero.it entro il 22 ottobre
Arteterapia antroposofica
Orientata alla “salutogenesi”, che studia le sorgenti della vitalità, psichica e spirituale, l’Arteterapia ad indirizzo antroposofico intende disturbi e malesseri, come una disarmonia per cui l’essere umano è costretto a ritirarsi, a separarsi, a dividersi dalla sua unità psico-fisica. Il risanamento è il ricongiungersi di ciò che si era disunito, ricreando la totalità originaria.
L’Arteterapia ad indirizzo antroposofico è un approccio non-verbale che promuove la salutogenesi, favorisce il riequilibrio e una condizione di pienezza psico-fisica. Si fonda sull’osservazione della persona, del suo processo creativo e dell’elaborato artistico.
Il fare pittorico diviene quel linguaggio non verbale attraverso cui leggere la condizione animico-emozionale, e organico-vitale. Nell’atto del dipingere l’Arteterapeuta riconosce tutti i processi che avvengono negli organi come processi di colore, e ogni squilibrio o sofferenza viene considerata come corruzione o deviazione dal colore puro che si cela dietro al corrispondente processo vitale.
Il metodo Stella Maris
Il metodo Stella Maris utilizza la tecnica dell’acquerello e propone l’utilizzo del colore semi denso; si lavora da seduti sul foglio asciutto attivando la volontà al fare come possibilità di esercitare la “sicurezza dell’ignoto”.
Il metodo Stella Maris è un percorso scandito in fasi ben orchestrate che si accordano ai processi vitali per accompagnare il cliente nella sua trasformazione.
L’apertura di tale percorso prevede quattro esercizi fondamentali più uno libero che servono a condurre l’indagine osservativa preliminare per crearsi l’ immagine orientativa dell’individuo. Sono questi esercizi di disciplina che richiamano i gesti archetipici dei colori che Steiner chiama Splendore. Colui che dipinge si mostra così nella sua libertà di essere in grado o meno di poter seguire le indicazioni ricevute; da questo nasce la possibilità di cogliere le problematiche individuali in atto, ossia gli squilibri che sono alle origini della sua difficoltà.
Tutto questo viene reso oggettivo e oggettivabile attraverso un metodo di lettura degli elaborati che segue di pari passo il processo creativo del cliente e si basa su criteri che affondano il senso nelle leggi dell’Arte, non sconfinando nell’ambito psicologico né interpretativo.