Domenica 1 Giugno
Vulcanelli di Fango del Fermano e IX Mogliano in Fiore per l’Ascensione.
I Vulcanelli di Fango sono un singolare e curioso fenomeno geologico tipico delle zone argillose delle Marche. Si manifestano con eruzioni risorgive di particelle molto fini che si fanno strada in mezzo alle fratture del terreno dando forma in superficie ai coni che ricordano appunto dei piccoli vulcani. Di norma sono più attivi durante i periodi in cui si manifestano eventi tellurici e comunque quando ci sono eventi piovosi persistenti. Nel Fermano se ne trovano a Monteleone di Fermo dove è stato organizzato un Parco Tematico nelle contrade, a Montegiorgio dove prende l’evocativo nome di “Sdrao” e secondo la storia inghiottì un intero carro con i buoi e a Montappone dove è stato chiamato “Vullicaru”.
Mogliano è un grazioso borgo del maceratese di antiche origini e dall’interessante storia. Dai suoi 313 metri di altitudine si gode di un bellissimo panorama verso i Sibillini e sui colli circostanti dove spicca il “Piantone di Mogliano“, tipico ulivo che genera un olio dolce. Nella chiesa di santa Maria di Mogliano si può ammirare una stupenda pala d’altare del 1548 di Lorenzo Lotto dedicata alla Madonna e santi consegnata dall’allievo Durante Nobili da Caldarola. Il borgo celebra “Mogliano in Fiore” nel giorno dell’Ascensione, la sua ricorrenza religiosa e storica più importante, con l’Infiorata lungo via del Santuario e addobbi floreali in carta, simbolo dell’Ascensione, e una fiera.
Sabato 21 Giugno
Parco del Cardeto e il “Sole che tramonta in acqua” dal Duomo di Ancona.
Il Parco del Cardeto si trova nella zona est di Ancona tra il Duomo e il Passetto sulla falesia che “affaccia” sul mare e con 35 ettari di superficie è il più grande dei Parchi Urbani della città. Prende il nome dalla pianta del Cardo i cui semi vengono mangiati dai Cardellini e al suo interno si trovano molte specie di fiori e arbusti che si possono vedere in fiore nel corso dell’anno. Notevoli anche le testimonianze storiche come il Campo degli Ebrei, il Campo degli Inglesi, il Bastione di san Paolo, il vecchio Faro, la Polveriera Castelfidardo, il Forte Cardeto, il Forte Cappuccini e l’ex Caserma Villarey. Di fianco al Campo degli Ebrei si trova il Deposito del Tempo che è parte del progetto “Museo Diffuso Urbano di Ancona”. >>>
DOMENICA 29 Giugno
Sasso del Diavolo e II Gusta l’Arancione a Ostra.
Arcevia ha assunto l’attuale nome nel 1817 cambiandolo da “Rocca Contrada”, il nucleo medievale rifugio dalle città di Ostra, Suasa e Sena Gallica devastate dalle invasioni barbariche. Conserva un cospicuo patrimonio storico-artistico con opere di Luca Signorelli, Della Robbia e Pomarancio in chiese, palazzi e il Museo archeologico statale insieme al Teatro Misa. Dai 535 metri del Sasso Cicischio su cui sorge si possono effettuare diverse escursioni, tra cui quella molto interessante al Monte sant’Angelo dove anticamente erano le “Are Sacre” usate per i culti alle divinità. I Longobardi vi costruirono una fortezza divenuta poi un monastero benedettino e il 4 maggio 1944 i nazi-fascisti vi uccisero 63 italiani.
Ostra è un caratteristico paese collinare dell’entroterra Marchigiano le cui origini risalgono all’omonimo municipio romano di cui oggi sono visibili i resti nella vicina località “le Muracce”. Il centro storico è cinto dalle mura medievali dotate di nove torri, due delle quali erano le porte di accesso, che conserva una bella piazza su cui svetta la Torre Civica con i suoi 33 metri, il Teatro la Vittoria e la duecentesca chiesa di san Francesco. Per la buona conservazione del suo patrimonio architettonico e l’ottima “ristorazione tipica” dal 2003 è insignita della Bandiera Arancione, titolo che insieme agli altri 18 Borghi delle Marche celebra in un fine settimana dedicato a manifestazioni che ne promuovono i prodotti della locale gastronomia.
INFO:
Pierluigi Tomassetti | Guida Turistica e Naturalistica