MONTEFIORE Il 26 aprile, alle ore 17,30 alla sala espositiva Partino-polo museale San Francesco, si terrà l’inaugurazione della mostra “Forma, Spazio, Colore” dell’artista Ciro Maddaluno a cura di Francesco Scarabicchi. La mostra rimarrà aperta fino al 10 maggio.
Al taglio del nastro interverranno Nunzio Giustozzi, docente di Storia dell’Arte al Liceo Artistico Statale di Fermo, già assessore alla cultura di Fermo e Daniela Simoni, docente di Storia dell’Arte al Liceo Artistico Statale di Porto San Giorgio, già direttrice del Centro Studi Liciniani di Monte Vidon Corrado. “L’amministrazione di Montefiore dell’Aso, da sempre sensibile all’eccellenza artistica e culturale che il nostro territorio sa esprimere e captare, apre con la mostra del M° Ciro Maddaluno il quinquennio relativo al capitolo delle Arti Visive, dedicate agli artisti più rappresentativi del Piceno. Non è casuale che la rassegna, rivolta alle personalità riconosciute operanti nell’ambito delle Arti Visive, apra con una mostra di questo Artista. Una scelta che risiede, a nostro avviso, nel significato duplice che assume questo evento: l’esposizione di un Opera di riconosciuto spessore culturale e la celebrazione del suo Autore, quale figura rilevante della formazione artistica. Innumerevoli infatti sono gli artisti che sotto la sua guida hanno gettato le proprie basi culturali avendo egli diretto, per numerosi lustri, due insigni istituzioni artistiche come l’Istituto d’Arte di Fermo e il Liceo Artistico di Porto San Giorgio. È con vivo piacere dunque che la stagione culturale della rinnovata Amministrazione Comunale, che mi fregio rappresentare, apra con questa esposizione per la quale rinnovo il mio sentito ringraziamento al maestro Maddaluno che ha accolto l’invito. Ciro Maddaluno, nato a Sarno di Salerno nel 1944, studia e matura i suoi interessi culturali presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli formandosi come scultore. Dagli anni ’80 risiede nelle Marche rivestendo l’incarico di dirigente scolastico, prima del Liceo Artistico di Porto San Giorgio e, dagli anni ’90, anche dell’Istituto Statale d’Arte di Fermo.