escursioni Marche

Escursioni e Passeggiate nelle Marche a Luglio

Escursioni in forma di passeggiate di ogni tipo e livello, ogni volta abbinate agli interessanti Eventi che si svolgono sul territorio. Le uscite sono sempre diverse e variegate tra loro toccando tutte le Aree Protette della Regione e non solo. Camminare per le Marche vuol dire quindi incontrare e conoscere luoghi, genti, tradizioni, culture e storia delle “Cinque Province“.

MARTEDÌ 1 Luglio 

Paesaggi d’Acqua: da Gualdo ai Mulini Pinti sul Tennacola e visita dei Musei di Sarnano.

Paesaggi d’Acqua è il progetto di itinerari tra i comuni di Gualdo, Penna san Giovanni e sant’Angelo in Pontano che si sviluppa per oltre 50 Km tra le valli dei torrenti Salino e Tennacola. Il tema che lega e accomuna l’intera rete di sentieri è ovviamente l’acqua, da quella del Salino, le cui pozze di sale erano in uso già in epoca romana, a quella che alimenta i mulini del Tennacola fino a quella sulfurea del fosso Patenetta usata nel complesso termale di “Villa Saline”. La rete attraversa sia i tre borghi storici che le campagne delle dolci colline del maceratese con zone di boschi in alto e vegetazione ripariale lungo i corsi d’acqua. L’itinerario numero 9 si sviluppa da Gualdo ai Mulini Pinti sul Tennacola.

Sarnano è uno dei tipici Borghi medievali dell’entroterra marchigiano la cui caratteristica distintiva è la colorazione ambrata del “cotto” con cui sono costruiti i suoi edifici. L’incastellamento avvenne nel 1265 in quella che è oggi Piazza Alta, dove affacciano il Palazzo del Popolo (oggi Teatro della Vittoria), il Palazzo del Podestà e il Palazzo dei Priori mentre ai benedettini fu concesso il permesso di costruire il proprio luogo di culto con la chiesa di santa Maria al cui interno sono conservate notevoli opere, tra cui un magnifico affresco di Lorenzo d’Alessandro. Nell’ex convento delle clarisse di santa Chiara è ospitata la Pinacoteca con la celebre “tavola” di Vittore Crivelli e i Musei dell’Avifauna, delle Armi e del Martello.

GIOVEDÌ 3 Luglio

Vulcanelli di Fango del Fermano e XV Mogliano 1744.I Vulcanelli di Fango sono un singolare e curioso fenomeno geologico tipico delle zone argillose delle Marche. Si manifestano con eruzioni risorgive di particelle molto fini che si fanno strada in mezzo alle fratture del terreno dando forma in superficie ai coni che ricordano appunto dei piccoli vulcani. Di norma sono più attivi durante i periodi in cui si manifestano eventi tellurici e comunque quando ci sono eventi piovosi persistenti. Nel Fermano se ne trovano a Monteleone di Fermo dove è stato organizzato un Parco Tematico nelle contrade, a Montegiorgio dove prende l’evocativo nome di “Sdrao” e secondo la storia inghiottì un intero carro con i buoi e a Montappone dove è stato chiamato “Vullicaru”.

Mogliano 1744 è la rievocazione storica con cui il borgo maceratese ricorda il passaggio di quasi 6.000 soldati austro-ungarici nella primavera del 1744 diretti al Regno di Napoli per fronteggiare gli spagnoli e vi sostarono pacificamente fino al 30 aprile stabilendo una relazione d’amicizia con i residenti. La partenza avvenne con un corteo che sfilò attraversando il paese e come segno di riconoscimento per l’ospitalità offerta la regina d’Ungheria Maria Teresa d’Austria conferì il titolo di “Città” a Mogliano. L’evento si svolge in fedeli costumi d’epoca con le famiglie che sfilano accompagnate dalle corti insieme agli austriaci in divisa preceduti dalla spettacolare “Corsa delle Bandiere” tra le cinque Contrade del paese.

MARTEDÌ 15 Luglio

Lago di Pilato e visita al Museo della Sibilla a Montemonaco

Il Lago di Pilato si trova a 1940 metri di altitudine “circondato” dalle pareti del Monte Vettore, la montagna più alta della Regione, ed è l’unico invaso naturale delle Marche oltre che uno dei pochissimi di origine glaciale di tutto l’Appennino. Non è alimentato da corsi d’acqua e dunque si riempie solo grazie alle acque meteoriche in cui vive l’endemico Chirocefalo del Marchesoni, piccolo crostaceo rosso “relitto” di epoche remote. Ma la fama del luogo è dovuta soprattutto alla leggenda secondo cui vi finì il corpo di Pilato al termine della corsa dei bufali che trainavano il carro su cui fu caricato diventando così meta di cavalieri, negromanti e streghe che nel medioevo vi si recavano per i loro “riti magici”.

Montemonaco è uno dei 18 Comuni del Parco dei Sibillini nel “Versante della Magia”, l’area di questi Monti permeata di miti e leggende fin dal più lontano passato. Nel medioevo in particolare era il paese di riferimento per tutti quanti erano diretti verso la Grotta della Sibilla o al Lago di Pilato per consacrare i loro libri demoniaci, spesso accompagnati dagli stessi abitanti. Ciò comportò la scomunica dell’intera Comunità come attestato dalla pergamena del 1452, dodici anni dopo la visita di De La Sale, conservata nel Museo della Sibilla dove si trova anche “la Gran Pietra”, misterioso masso calcareo rinvenuto nella lingua di pietre che separa i due bacini del Lago di Pilato e su cui sono scolpite indecifrabili scritte.

 

 

INFO:

Pierluigi Tomassetti | Guida Turistica e Naturalistica

http://www.pierluigitomassetti.com

Pubblicato in Territorio.

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