Domenica mattina sono stata invitata, dalla mia amica Marisa Nanni, curatrice di Marche Place, a partecipare alla passeggiata dell’ Accademia delle erbe spontanee, guidata dal Professore Fabio Tafettani.
Una domenica di sole, qui a Pedaso saliamo sulla strada direzione Osservatorio astronomico.
Per ottimizzare il consumo delle automobili, mi offre un passaggio un ragazzo, Daniele Tomasetti, come al solito inizio a fare le mie domande, scopro che Daniele è uno Chef, frequenta l’ accademia da quattro anni e usa le erbe spontanee per preparare piatti e comporre ricette. In agosto inaugura il suo Ristorante proprio nel centro storico di Fermo, IL FRANTOIO.
E’ la prima volta che partecipo a una passeggiata con l’ Accademia e già comincio a divertirmi.
Arriviamo su un prato di fronte a noi iniziano le dolci colline del fermano, i compagni di camminata tirano fuori coltelli , buste di stoffa piccoli contenitori . Da qui si apre un mondo…, il prato improvvisamente si anima di colori forme e profumi. Le foglie, i fiori i rametti a mano a mano acquistano la loro identità, i loro nomi sono bellissimi:
La borsa del Pastore, Pimpinella, Legno puzzo, Coronilla.
avvicino a una ragazza china sull’erba, intenta a recidere con assoluta perfezione le rosette di varie erbe, riponendole delicatamente nella sua borsa di cotone. Orecchie di Lepre, mi dice senza guardarmi, ha proprietà emostatiche, ottimo rimedio contro la tosse, buona da mangiare sia cruda che cotta. Lei questa sera le cuocerà insieme ad altre varietà, come il Tarassaco la Cicoria pelosa, rigorosamente con una carota o una patata, non sa bene perché , però mi dice che si usa così ed molto buono.
Intanto sento il Professore che parla, il gruppo lo segue senza perdere neanche una parola, ascolto:
la carta igienica dei contadini, non so forse ho capito male, ovviamente faccio domande ai miei vicini, una ragazza dal cappello stravagante mi risponde : “ ah si Il Tasso Verbasco… Fighissimo, sembra una moquettes ! “
Si cammina, ci si ferma, si raccoglie e si assaggia. Quanta Calendula ( finalmente un fiore che riconosco! ), guarda! Mi dicono, c’è la Fumaria questa depura il fegato. Poi il Rugno , gli Stridoli la Crispinia, l’Aglio. Toh! La Robbia, le sue radici venivano usate per tingere di rosso i tessuti.
Arriviamo alla fine della collina, di fronte a noi il mare Blu a strapiombo, sullo sfondo due bellissimi Pini d’ Aleppo, impreziositi dai fiori giallo e arancio della Coronilla. Niente di più bello!
Grazie all ‘ Accademia delle erbe, grazie al Professore Fabio e grazie a Marisa di MarchePlace.
Alida Reina
Grazie a te Alida, per questa articolo così fresco e spontaneo!