Edizione XXIV del Concorso Violinistico Internazionale, dedicato al liutaio fermano del XIX secolo, “Andrea Postacchini” che si svolge annualmente nel mese di maggio nella Città di Fermo – Marche – Italia.
Dal 20 al 27 maggio 2017 – Concorso Violinistico Internazionale “Andrea Postacchini”.
La settimana del Concorso Violinistico Internazionale Postacchini di Fermo inizia con le note dei violini d’oriente, numerosissimi nelle prime due categorie chiamate sinora a sfilare sul palco del Teatro dell’Aquila. Sono quasi il 50% infatti, i violinisti asiatici delle categorie D e C in gara per la XXIV edizione del concorso, un numero consistente e che ogni anno evidenzia quanto i Paesi asiatici siano interessati alla prestigiosa competizione. Rispetto alla precedente edizione, il numero per le categorie in questione è quasi raddoppiato.
Sintomatico è infatti che su 10 semifinalisti della categoria D, a contendersi la finale ce ne siano ben 6 provenienti da Cina e Giappone.
«Il concorso ha una fama che lo precede – spiega Mayu Tomotaki, 21 anni giapponese – è molto conosciuto tra i musicisti di tutto il Mondo e in Giappone è noto tra i violinisti di fascia alta. È la prima volta per me qui al Postacchini, l’atmosfera è fantastica – continua entusiasta – la città è bellissima e spero di poter imparare l’italiano» conclude sorridendo.
Dello stesso avviso anche il cinese Cheknam Tse «Torno a Fermo dopo 7 anni – spiega – ho studiato di più, mi sono preparato meglio, questa volta voglio classificarmi in finale – continua determinato – l’affluenza degli asiatici è massiccia, è vero, ma è alta in ogni concorso di livello perché la disciplina e lo studio dello strumento per noi è estremamente importante e quindi sempre più spesso proviamo a concorrere in competizioni internazionali prestigiose».
Capace di passare dai grandi sorrisi alla serietà più estrema, Yukiko Uno, vincitrice della categoria C nella passata edizione, e oggi semifinalista per la categoria D. «In Giappone il Premio Postacchini è conosciuto come uno dei concorsi internazionali da fare per un violinista che si rispetti. Questo mette sempre un po’ di tensione – spiega – anche se rispetto allo scorso anno sono un po’ più rilassata – commenta sorridente – Un portafortuna? Il mio braccialetto dai superpoteri – scherza mostrandolo – No, in realtà non ho portafortuna, solo lo studio, la passione e la concentrazione». E torna a provare riempiendo di note una delle sale prova allestite a Palazzo Guadagnoli Malvatani.
Fonti: