Catalina è una cometa non periodica del Sistema Solare, individuata il 31 ottobre 2013 dal Lunar and Planetary Laboratory dell’Università dell’Arizona. Ha toccato il perielio (il punto dell’orbita di massimo avvicinamento al Sole) il 15 novembre 2015; prima di allora era stata visibile per mesi solo nell’emisfero australe.
Il suo piano orbitale è inclinato di 149° rispetto a quello dell’eclittica (il piano dell’orbita terrestre), un dato che ne rivela la provenienza dalla Nube di Oort, l’enorme inviluppo di corpi ghiacciati che avvolge il nostro sistema planetario.
In questi ultimi giorni del 2015 e nei primi del 2016 in cielo è visibile a occhio nudo e dopo averci fatto visita seguirà una traiettoria che la porterà fuori dal Sistema Solare. Per vederla è necessario alzarsi presto, almeno un paio d’ore prima dell’alba, e guardare verso est fino a trovare un punto brillante e luminoso visibile nei pressi del bagliore del pianeta Venere. È visibile a occhio nudo nei luoghi con pochissimo inquinamento luminoso; negli altri casi può essere utile un binocolo per poterla osservare meglio.
Phil Plait su Slate ha spiegato quali saranno i giorni in cui sarà possibile osservare meglio la cometa:
COME OSSERVARLA. La sua magnitudine staziona tra il 5 e il 6, il che la rende tecnicamente visibile a occhio nudo. Tuttavia, per centrare l’obiettivo è consigliabile almeno un binocolo, a meno che il cielo non risulti molto scuro. Per trovare Catalina bisogna puntare lo sguardo a est: il 24 dicembre entrerà nella costellazione del Bifolco (Bootes), passando vicino alla luminosa stella Arturo il 1 gennaio 2016.
Il 17 gennaio la cometa sarà a “soli” 108 milioni di chilometri dalla Terra: in quella data farà capolino nel cielo dalle ore 22, nei dintorni dell’Orsa Maggiore.
La cometa Catalina ha due code che puntano in direzioni diverse. Il fenomeno non è così raro: molte comete hanno due code, una costituta da gas e un’altra da polveri. Quando si avvicinano al Sole, le comete si scaldano rapidamente e il ghiaccio che costituisce la maggior parte di questi corpi celesti si trasforma direttamente in gas, senza passare per lo stato liquido (è il cosiddetto fenomeno della sublimazione). Le emissioni ultraviolette solari ionizzano questo gas (fanno cioè cambiare livello energetico a uno o più elettroni degli atomi che lo costituiscono) e gli conferiscono una carica elettrica.
Le due code di Catalina puntano meno in direzioni opposte rispetto a quanto appare dalla Terra a causa della nostra posizione relativa a quella della cometa. Il grafico, con qualche semplificazione, mostra l’orbita di Catalina che si avvicina per poi allontanarsi dal Sole (in blu è indicata la scia di gas, mentre in rosso quella delle polveri).
Secondo i calcoli degli astronomi, quello di questi giorni sarà il primo e unico passaggio di Catalina all’interno del Sistema solare. La cometa arriva dallo Spazio profondo, con molta probabilità dalla “nube di Oort”, il grande deposito di oggetti ghiacciati che si trova ben oltre il pianeta Nettuno. Ha seguito per milioni di anni un’orbita che è stata poi deviata – forse da una stella o dagli influssi gravitazionali della nostra galassia – e che l’ha portata ad avvicinarsi al Sole. La stessa deviazione ha dato alla cometa una velocità di fuga sufficiente per sfuggire al Sole e seguire una traiettoria che la porterà per sempre fuori dal Sistema solare.
Fonti:
http://www.focus.it/scienza/spazio/come-vedere-catalina-la-cometa-di-natale